Il lascito solidale, il Dono che rimane

30/04/2024
Antonio Canova, Tre Grazie (part).

C’è un Dono che lega le generazioni tra loro: è il Dono di trasmissione, o lascito solidale, la scelta cioè di destinare i propri beni ai giovani, a chi ne ha più bisogno, o a favore di chi, come la Fondazione Comasca, si incarica di rispettare i desideri del donatore.

Nella storia dell’arte questo tipo di Dono è simboleggiato dalle Tre Grazie, tema che ha generato più d’un capolavoro. Nella scultura di Canova, ad esempio, il Dono si fa circuito infinito, fertile e generoso, che scorre di mano in mano nella danza di tre corpi leggiadri, simbolo di splendore, gioia e prosperità. Sembra dire il Canova: quel che dalle mie mani ricevi – sostegno e cura, affetto e beni – l’ho ricevuto da altri, e ora te lo consegno affinché tu, a suo tempo, possa fare altrettanto.

L’opera suggerisce che il lascito solidale è il modo migliore per rendere grazie della nostra fortuna. E qui non si pensi soltanto a proprietà o denari. A volte la fortuna assume le sembianze di una giornata come tante, eppure perfetta, di quelle che rapiscono il cuore. Ce lo insegna Czesław Miłosz in una poesia che, guarda caso, si intitola Dono.

Un giorno così felice.
La nebbia si alzò presto, lavoravo in giardino.
I colibrì si posavano sui fiori del quadrifoglio.
Non c’era cosa sulla terra che desiderassi avere.
Non conoscevo nessuno che valesse la pena d’invidiare.
Il male accadutomi, l’avevo dimenticato.
Non mi vergognavo al pensiero di essere stato chi sono.
Nessun dolore nel mio corpo.
Raddrizzandomi, vedevo il mare azzurro e vele.

Proprio così: per il poeta è il grazie che genera il Dono.

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Se vuoi scrivere racconti sul Dono, ecco la pagina del Torneo.

IN COLLABORAZIONE CON
FONDAZIONE PROVINCIALE COMUNITÀ COMASCA

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