Piccoli oggetti quotidiani, la poesia dell’Abitare
Dimora. Così potrebbe intitolarsi un certo libro di Claudio Calzana, l’ideatore del 7 parole. Il condizionale è d’obbligo perché la raccolta di poesie – o forse meglio: calligrammi – non è mai stata pubblicata, e dunque vive per minimi frammenti e citazioni. A tema sono gli oggetti che popolano le nostre case, quelli quotidiani, trascurati proprio per via dell’uso. Eppure ogni oggetto racchiude una sua poetica speciale, a saperla leggere, e trovare. È il suggerimento – e il metodo, magari – che il nostro mentore offre a chi di questi tempi sta raccontando l’Abitare.
Speculari, due tronchi
di cono formano
la moka, stretta
in vita la polvere
scura. Il filtro
pesca l’acqua
in superficie nera.
—
La magia del cucchiaio è
presto detta: un lato
capovolge, l’altro
deforma. Questo specchio
da tavola infedele
alimenta visioni.
—
L’indice poggia
sullo scalmo, dosa
il segno: così
la stilografica secerne
le parole. E il pensiero
si china sulla carta.
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