Il 7, un sigillo inspiegabile e misterioso

È universalmente riconosciuto che il 7 ricorre nella Bibbia in modo del tutto particolare e molto più frequentemente di ogni altro numero. Gli studi del matematico Ivan Panin hanno messo in luce questa smisurata presenza, nascosta sotto la superficie del testo ebraico e greco. La ricerca di Panin parte dal presupposto che nell’alfabeto ebraico e in quello greco tutte le lettere hanno un valore numerico.
Calcolando il valore di ogni parola ebraica e greca, Panin ha scoperto che il numero 7 con i suoi multipli ricorre molto più spesso di qualsiasi altro numero in ogni frase, paragrafo e brano della Bibbia, anche in parti molto distanziate fra di loro, scritte cioè in epoche differenti, dando vita a un ritmo omogeneo e inatteso.
Tutto ciò può essere spiegato in due modi: grazie al caso o a un disegno prestabilito. Utilizzando la legge delle probabilità, basata sulla matematica, si scopre che è praticamente impossibile che il caso abbia prodotto tali caratteristiche numeriche in maniera così ricorrente. Ma è altrettanto improbabile che ci siano riusciti agiografi e profeti, che avrebbero dovuto scrivere il testo ricorrendo maggiormente alle lettere caratterizzate o derivate dal numero 7. In modo inspiegabile e misterioso, gli elementi numerici – e in particolare il 7 – sono impressi nelle pagine della Scrittura come un sigillo.
Testo tratto dalla tesi triennale di Chiara Massini, Il numero 7: origine e ricorrenza di un simbolo storico-religioso.
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