Il 7 è diffuso in ogni dove

Sette sono i colori dell’arcobaleno, le note musicali, i giorni della settimana, i mesi di 31 giorni, i simboli usati per esprimere i numeri romani, le vocali della lingua italiana (a, è, é, i, ó, ò, u), i nani nella favola di Biancaneve, le sfere del drago nel manga Dragon Ball, i libri di Harry Potter (senza dimenticare i molti altri riferimenti all’interno)… Non solo: il sette compare anche in molti detti popolari come “essere al settimo cielo” o “sudare sette camicie”.
Insomma, il numero 7 è ampiamente diffuso in ogni campo, dalla fisica alla letteratura, ed è impossibile stabilire se si tratta di semplici coincidenze, di scelte casuali, o se realmente ci sia un significato nascosto o una qualche forza superiore che manovra la vita sulla terra. L’astrologia e la numerologia interpretano a loro modo il significato del numero; queste discipline sostengono che il sette rappresenta persone dotate di grandi qualità mentali, tendenzialmente introverse e riservate, dotate di grandi qualità medianiche, a volte troppo pensierose; la loro indole spesso le porta ad estraniarsi dalla società e a cercare la solitudine.
Trovare un significato simbolico universalmente valido del numero sette è decisamente impossibile, e negherebbe le singole manifestazioni culturali, semplificandole all’eccesso. Come è noto, quasi mai semplificare equivale a spiegare. Certo è che, dati alla mano, la ricorrenza del numero 7 è tangibile e reale. Chi lo sa, forse la Natura non opera a caso, ma risponde a un qualche piano che ha nel numero 7 il suo principe e alfiere.
Fine. Qui trovi la prima puntata.
Testo tratto dalla tesi triennale di Chiara Massini, Il numero 7: origine e ricorrenza di un simbolo storico-religioso.
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