Meno è meglio, ovvero tutti a “dieta”

Ma qui Filippo sta lavorando e si sta rilassando? Eh, bella domanda.

A proposito di brevità, c’è un tema che val la pena di ragionare: quello della settimana corta, di 32 ore. Ne abbiamo discusso con Filippo Scorza, titolare di Skillando Digital Volunteering, e ne sono venute fuori delle belle. Perché lui ha scelto davvero la settimana corta, o se preferite la settimana giusta, con tutte le piccole ansie che si tira dietro: «All’inizio temevo che i clienti mi avrebbero cercato di meno, preferendo altri consulenti». Dubbio fugato in fretta: «Il cliente bada alla qualità del tempo che gli dedichi, non al tempo lavorato». Verissimo.

E non è tutto. Sentite qua: «Limitare il tempo di lavoro consente di lavorare meglio perché, con meno ore a disposizione, sei costretto a evitare le distrazioni continue». Cioè? gli chiedo. «Ti faccio un esempio: sul mio browser apro al massimo tre finestre alla volta, non una di più. Altrimenti mi disperdo». Interessante, faccio io. Altri consigli? «Niente notifiche mentre si lavora: niente mail che irrompono sulla scrivania, niente avvisi sonori dal cellulare, e poi c’è la regina delle regole». Quale? «Impostare un tempo massimo per i social. Io ho fissato 15 minuti al giorno, altrimenti vieni catturato dal gorgo e si fa subito sera».

Mi sa che questo principio vale anche per chi come noi maneggia parole. Porsi un limite, essere più concentrati sul qui e ora, ovvero scrivere meno, significa scrivere meglio. Alla fin fine, gli chiedo, lavorare meno, o scrivere in poche parole, è una sorta di prevenzione e cura? «Sì, sono scelte che aiutano a difenderci da chiunque voglia abusare del nostro tempo». Un bel paradosso, gli faccio io: se lavori meno, o vuoi scrivere come si deve, sei obbligato a proteggerti da quella mitragliata di app che si contende la tua attenzione. Certo vivi meglio. Come recita il titolo del nostro Torneo, anche questa è una ragione del cuore.

«Sicuro. E comunque in ogni caso bisogna sapersi prendere delle pause vere dall’impegno quotidiano. Perché solo quando sei lontano dal lavoro, con le mani in mano e la mente altrove, ti saltano fuori le soluzioni più sorprendenti e creative». Pausa, accenno di sorriso sotto i baffi: «A me capita quando costruisco mobili, è il mio hobby». Cioè, azzardo, mi stai dicendo che meno lavori più sei efficace e risolutivo quando lavori? «Non si potrebbe dir meglio».

PS. Ho già iniziato a mettere in pratica la “dieta” di Filippo: funziona!

Vai al Torneo dedicato a Le ragioni del cuore e prova a scrivere qualche racconto su esperienze di volontariato, tue o di altri.

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