A volte non è mai troppo presto

28/08/2024
Alberto Manzi (1924-1997).

È nato giusto cent’anni fa il maestro Alberto Manzi, il 3 novembre per la precisione. Io gli devo tanto, e non solo per la trasmissione Non è mai troppo tardi, , ma anche per un suo splendido libro, Orzowei, senza dimenticare la trilogia americana (La luna nelle baracche, El loco, E venne il sabato). 

Ma veniamo al punto. Nell’autunno del 1961 venivo spesso parcheggiato davanti alla tv, mia mamma era parecchio impegnata con mio fratello, nato da poco. La mia trasmissione preferita era per l’appunto “Non è mai troppo tardi”: con grande acume e passione il maestro Manzi insegnava a leggere agli analfabeti: non quelli di ritorno, proprio quelli di andata, allora in Italia ce ne stavano parecchi. 

Guarda che ti riguarda, consonante dopo vocale, mi convinco di saper leggere. Ma non durante la trasmissione, no, il giorno dopo, la mattina, quando metto insieme tutto quel guazzabuglio di segni. Morale mi presento a mia mamma e le faccio: «Ho imparato a leggere» Si badi bene: ero convinto di saper leggere, ma fino a quel punto non avevo letto un tubo. Lei mi rimanda il classico «Sì, figurati», e io vado in cerca di qualcosa per darle la prova. 

I libri stavano svariate spanne sopra di me, fuori portata, giornali non ce n’erano; morale mi avvento sulla prima cosa che trovo, una scatola di zolfanelli, e tutto trionfante leggo: «Fiammiferi!». Lei mi fa, «Come no, lo sanno tutti che sono fiammiferi! Ci voleva tanto!». Allora mi incavolo di brutto e leggo di filato tutte le specifiche di legge, quelle a corpo 5, per capirci. Lei rimane con mio fratello a mezz’aria. Avevo tre anni e mezzo, non ho mai più provato una soddisfazione simile.

Vai al Torneo.

IN COLLABORAZIONE CON

Un commento a questo articolo

Lascia un commento