Qual è il caffè migliore al ristorante?
Duemila caffè. Non saranno i settemila di Britti, d’accordo, ma non sono certo pochi i caffè serviti in media ogni settimana al ristorante Da Mimmo. Già, ma quale caffè? Lo abbiamo chiesto al titolare, Roberto Amaddeo. «Guarda, in questi anni le abbiamo provate tutte, con le classiche macchine del caffè abbiamo avuto non pochi problemi. Il caffè in grani, soprattutto quello macinato, tende ad assorbire l’umidità e gli odori presenti nell’aria». Mi stai dicendo che il caffè si porta dietro il sapore dei cibi? «Già, e questo non lo sa quasi nessuno. E poi il macchinario tradizionale ha bisogno di produrre un numero considerevole di caffè, che al ristorante viene raggiunto soltanto a fine serata, col rischio che i primi caffè risultino poco soddisfacenti».
E quindi?, gli chiedo. «Prova e riprova abbiamo scelto le cialde. Il problema odori e profumi vari è superato perché ogni cialda è chiusa in una confezione sigillata, cosa che permette di mantenere qualità e aromi del caffè. La macchina poi non ha bisogno di regolazioni particolari, visto che le caratteristiche del caffè sono costanti. E non serve chissà quale competenza per ottenere un caffè espresso di qualità».
Già, ma immagino che il mercato delle cialde sia infinito. «Non hai idea. Noi abbiamo scelto il Caffè del Caravaggio perché siamo stati colpiti dalla passione dimostrata dagli ideatori, dalla loro conoscenza del mondo del caffè, dal rispetto della materia prima e dei problemi ambientali commessi alla preparazione del caffè. Caffè del Caravaggio ci ha dischiuso un mondo fatto di molteplici sfumature che non conoscevamo. Molto simile al mondo del vino, anche quello del caffè è ricco di aromi e profumi».
Vai al Torneo e componi qualche racconto dedicato al caffè.
CON IL RISTORANTE
da Mimmo
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