Come si legge un’opera d’arte?

24/05/2024
Un frammento del dipinto di Annamaria Gallo per il Torneo Incanto.

Siamo in un museo, persi tra tante meraviglie. Ecco, un dipinto ci guarda, ci chiede di venir interpretato, o per meglio dire: raccontato. È proprio quel che il Torneo Incanto ci propone, o per meglio dire sfida. Siccome 7 parole sono proprio poche, qui si tratta di scegliere una via, per non perdere di vista l’intenzione.

Ad esempio: potremmo puntare l’occhio sulla tecnica compositiva, quei colori sfumati che sanno di acquarello. Ogni tecnica ha infatti una sua intima ragione, mai viene scelta a caso. Anzi, in certo senso è la tecnica che sceglie l’artista, a ben vedere.

Oppure, come molti fanno, possiamo indagare il soggetto rappresentato, e nel caso del dipinto di Annamaria Gallo ci tocca fare i conti con forme e figure a prima vista deliziose e chiare, ma non semplici se riguardate nell’intero.

Infine, la poetica riguarda le intenzioni espressive dell’autore, o se preferite il “messaggio”, termine abusato e pure un po’ tranello. Insomma, la tecnica si chiede com’è fatto il dipinto, il soggetto indaga che cosa rappresenta, la poetica che cosa comunica l’opera in esame. Ma è sempre complicato rendere un’immagine in parole. Ed è questo forse il bello della sfida.

Qui potete scrivere i vostri racconti. Avete tempo fino al 31 maggio.

In collaborazione con
ARTeCREA
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