Che Incanto la parola tra le arti

10/05/2024
Un particolare dell’illustrazione di Annamaria Gallo per il racconto Liquida di Maria Cristina Bastillo.

Il Torneo Incanto è ricco di poesia. Vuoi perché prende le mosse dal disegno di Annamaria Gallo, vuoi per i vostri testi, che in molti casi colgono perfettamente quello stato d’animo sospeso che aleggia nel dipinto. Ecco, questo tipo di scrittura appartiene al regno dell’ecfrasi, quando la parola prende le mosse da un’immagine e da quella si lascia guidare, di suggestione in suggestione.

Insomma, l’ecfrasi è la felice convergenza tra forme d’arte diverse. Capita per la parola, ma vale anche per la musica, basti pensare a Quadri di un’esposizione di Musorgskij, o per il cinema, come nel caso del recente Anselm di Wim Wenders. L’esperienza può capitare nei musei, quando la guida è sì esperta, ma al tempo stesso appassionata; e non si limita a riferirci dati e minuzie dell’opera in questione, ma narra con voce partecipe e commossa quel che il pittore ha fissato nel disegno. La tela allora prende vita, ci appartiene. E a quel punto non ci limitiamo a guardare: finalmente vediamo.

Ecco, l’ecfrasi è quella descrizione che sa farsi narrazione. È racconto, variazione, ridda di ipotesi, interpretazione. Nei casi migliori: luce. In una parola, l’ecfrasi è poesia che, come scrive il Foscolo, «vince di mille secoli il silenzio». È una sfida nella sfida. Proprio come questo nostro Torneo, cari scrittori.

In collaborazione con
ARTeCREA
Laboratori Espressivi

2 commenti a questo articolo

  1. Costanza ha detto:

    Il film Anselm di Wim Wenders amalgama materia, poesia, musica. Meravigliose le donne dell’antichità, serie di sculture in gesso: il corpo è un sontuoso abito con drappeggi e il capo è un ramo o una pietra o un groviglio di metallo. Non un volto definito, ma un elemento che rispecchia la personalità. Queste eroine sussurrano allo spettatore le loro storie. La parola può costruire la personalità di un’opera. Incanto.

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