Il 7, numero a dir poco astronomico

Il numero 7 ha da sempre grande rilevanza nella storia e nella religione, ed è ritenuto sacro e simbolico già nell’Europa neolitica, circa 10mila anni fa. Probabilmente ciò è dovuto agli studi astronomici degli antichi, in particolare all’osservazione delle quattro fasi lunari di sette giorni ciascuna e al numero dei pianeti maggiori. La luna, infatti, si impiegava a misura del tempo, e questo portò ad attribuire al numero sette un’importanza determinante nel cosmo. In seguito, con l’identificazione dei pianeti, il 7 ha acquisito una considerazione ancora maggiore. Come nel caso della scelta di scandire il tempo in settimane.
Per gli antichi greci i pianeti erano 7: si tratta delle cosiddette le stelle vagabonde, mobili nel cielo notturno rispetto alle stelle fisse, ovvero la Luna, il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno. Platone nel Timeo, scritto intorno al 360 a.C., sostiene che l’origine dell’anima del mondo è rinchiusa nel 7: i pianeti erano sette, la luna, che occupava il VII posto in queste sfere, era sottomessa all’influsso del numero, la sua rivoluzione si compie in quattro fasi di sette giorni ciascuna. Il numero 7 ricorre frequentemente anche nelle costellazioni, in particolare in quelle dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore, così come nelle Pleiadi, che sono un coacervo di stelle conosciute anche come “sette sorelle”.
Testo tratto dalla tesi triennale di Chiara Massini, Il numero 7: origine e ricorrenza di un simbolo storico-religioso.
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