L’Ombra, da oggi la nuova sfida

L’Ombra è un paradosso con radici antiche. Platone la intende come il grado zero della conoscenza: non solo copia, ma copia di una copia, un’apparenza così povera da incatenare lo sguardo invece di liberarlo. Nell’oscurità della caverna, siamo nel libro VII de La Repubblica, l’ombra non rivela, semmai distorce e svia.
Nella Naturalis Historia Plinio il Vecchio racconta di un’altra ombra, quella che la giovane Butade traccia sul muro per raffigurare il contorno dell’amato che sta per partire. Qui la copia si fa accesso al vero: non inganno, ma impronta; non distacco dal reale, ma amatissima effigie. Da quell’ombra nasce un ritratto, e da quel ritratto — dice Plinio — l’arte stessa.
Dunque, cos’è l’ombra? Tradimento o promessa? Arte o illusione? Forse l’Ombra sta nel mezzo, mobile confine tra ciò che sfugge e ciò che resta. Da qui il suo fascino ambiguo, la sua intermittente fedeltà, la costitutiva imprecisione.
È per queste ragioni che proprio di Ombra ti invitiamo a scrivere. Come sempre, hai 7 racconti a disposizione. Chissà che, come Butade, proprio nell’Ombra tu non riesca a trovare la più mirabile forma d’arte e di scrittura.