La cucina del Lodigiano, profumi e sapori

27/09/2025
Un delizioso risotto allo zafferano con la Raspadüra.

Chiudi gli occhi e ascolta i profumi. Sei in una cucina lodigiana, con il tavolo di legno al centro e la finestra aperta sui campi. Sul fuoco, un risotto mescola i suoi vapori a quelli di un salame appena affettato; accanto, un tagliere con il Granone Lodigiano, la crosta dorata che custodisce un cuore deciso. Qui, la tradizione è di casa: il Pannerone, senza sale e con un velo di dolcezza, racconta secoli di grande manualità e perizia; il Mascarpone, morbido come una carezza, regala conforto e creatività. E magari anche un pochino di colesterolo…

Quella lodigiana è una cucina all’insegna della semplicità e schiettezza, fatta di zuppe e minestre (verze e rape, riso e latte), di frittate (fritada cun le sigule, cun spinassi, cun pana, cun urtis, ovvero luppolo), di polenta, di pollame (pollina alla lodigiana, faraona al mascarpone), di salumi, di tanto latte, burro e formaggio, di qualche dolce (crema al mascarpone, pucia dulsa, bertuldina, turtionada).

Le ricette parlano la lingua del territorio: la zuppa che sa di stufe accese e sere d’inverno; il risotto alla lodigiana, con il burro che abbraccia i chicchi per farli sentire meno soli; le torte salate di verdure e formaggi, nate per non sprecare nulla. Ma la storia continua, e in pentola ci sono anche idee nuove: il Pannerone diventa mousse leggera per un antipasto elegante, il Granone si fa Raspadüra croccante per insalate creative, il Mascarpone sposa frutti esotici in dolci deliziosi.

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