Pasta, un po’ di storia non guasta

06/03/2025

Se pensate che la pasta sia nata così com’è oggi, vi sbagliate di grosso. In realtà, affonda le sue radici nel pane. Già, perché l’impasto della pasta è proprio un’evoluzione di quello del pane, ma senza lievito. Nel Medioevo si parlava quasi esclusivamente di lasagna: strisce larghe di pasta condite o farcite. Ancora prima, invece, si usava il termine tortello, derivato da torta, perché anch’esso aveva un ripieno.

Ma il grande salto avviene in Sicilia, terra di incontri e innovazioni. Durante la dominazione araba, e poi normanna, nascono i maccheroni, prodotti in vere e proprie fabbriche che controllavano l’intera filiera: dalla raccolta del grano alla commercializzazione. Nel Cinquecento, i siciliani erano noti come “mangiamaccheroni”, termine passato in “eredità” ai napoletani in epoca spagnola.

Le fabbriche si moltiplicano in Sardegna e nelle repubbliche marinare, ma la nuova svolta arriva a Napoli, dove l’ingegno umano prende spunto dall’industria tessile. Le macchine utilizzate per pettinare canapa e lino vengono adattate per creare formati di pasta sempre più sottili. Così nascono gli spaghetti, che rivoluzionano il mercato: produzione più economica, prezzo più basso, diffusione globale. Per questo “maccherone” resta un termine meridionale, mentre gli spaghetti conquistano il mondo.

Che aspetti a scrivere qualche racconto dedicato alla pastasciutta?

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da Mimmo

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