Chi è il santo protettore dei 7Parolisti?

Oddio, santo protettore magari è troppo. Diciamo un nume tutelare, quella figura che ti decidi a invocare quando proprio le parole non ti vengono, o se bisticci con la frase e il racconto non ne vuol sapere. Ecco, fate conto un alfiere, un cavaliere senza macchia e senza paura, che ci protegge e ci vuole bene. Abbiamo rivolto il quesito a diverse marche di intelligenza artificiale e i congegni ci hanno risposto come un sol uomo: il vostro protettore non può che essere Ernest Hemingway. Nome che ci sta, sia chiaro, ma è una risposta fin troppo scontata per via del racconto in 6 parole di cui tutti parlano, e che qualcuno dubita sia veramente suo.
Il fatto è che noi non ci contentiamo del primo che passa. Stiamo cercando un letterato, certo, ma con il 7 ben stampato sul cuore, un cultore della scrittura frammentaria che però sa farsi digressione, un tipo come minimo controcorrente, versatile ed eclettico, e già che ci siamo appassionato di giochi di parole, magari anche bello dinamico e sportivo, cosa che non guasta mai. Impossibile, direte voi. E invece no, l’uomo che cerchiamo è esistito davvero. Il suo nome? Juan Filloy.
Nato nel 1894 a Córdoba, in Argentina, Filloy è stato scrittore, poeta, umorista, avvocato, giudice e appassionato linguista. La sua opera conta una cinquantina di libri e spazia tra diversi generi e stili con un’abilità unica e a tratti disarmante. Unendo il rigore matematico al caos creativo della poesia, ironia tagliente e lirismo, un’anima impertinente e un’intelligenza profonda, Filloy ha ispirato autori del calibro di Cortázar – che lo considerava il suo maestro – ha spiazzato con i suoi libri un certo Borges, e nel mentre scambiava lettere con Freud e Brecht. Tra l’altro, ha conosciuto pure Hemingway, si son fumati qualche buon sigaro all’Avana.
Ma manca il 7, dirà qualcuno. Per niente. Tutte le sue opere narrative hanno titoli di sette lettere (Op Oloop, Caterva, Estafen…). Non solo: Filloy costruiva i suoi testi con una cura matematica, spesso utilizzando il 7 come criterio per organizzare capitoli, paragrafi e temi.
E come se la cavava con i giochi di parole? Filloy era un maestro nel comporre anagrammi, e già che c’era scrisse oltre 6.000 palindromi. Anzi, si riteneva il campione mondiale del palindromo. A proposito di campioni: e lo sport? Eccoci: nuotatore provetto, buon golfista, stimato arbitro di boxe, lo vedete in azione nell’immagine qua sopra, era il 15 agosto 1923; qui è in giacca e cravatta, ma lui se ne stava sempre in pigiama: la mia tuta da lavoro, la chiamava.
Un tipo davvero unico, Filloy, che ammiriamo anche per un altro paio di ragioni: rideva spesso e di gusto: è la mia medicina, diceva; e infine: dopo aver traversato tre secoli, è morto nel 2000 alla bella età di 106 anni. Già, 106: no, dico, avete fatto la somma dei numeri?
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