Il desiderio è una faccenda di stelle

23/09/2024

Il termine desiderio vien dal latino de sidera, ovvero “mancanza di stelle”. A ben vedere, alzare lo sguardo al cielo non è un semplice bisogno da soddisfare: rispetto a tutti gli altri esseri viventi, l’uomo è l’unico che sa andare oltre il bisogno, abitato com’è dal desiderio. 

Chiedo ad Alberto di Wildhood di descrivermi il desiderio di montagna e libertà: «Per noi trascorrere una notte sotto le stelle significa molto più che campeggiare all’aperto. È un’occasione per staccare i cellulari e lasciarsi alle spalle il lavoro e le frenesie della città, con tutte le sue preoccupazioni. È un modo per dedicarsi a momenti di qualità con altre persone: che siano amici di vecchia data o nuovi incontri, si instaura subito un legame profondo grazie a questa esperienza condivisa». 

Questo modo di vivere la montagna non va confuso con un semplice bisogno: il bisogno è chiaro e distinto (cibo, acqua, riparo), e proprio per questo si può soddisfare fino a farlo scomparire; il desiderio invece è vago e segreto, sta in interiore homine, sempre aperto e infinito.

Il bisogno è dunque un vuoto (assenza) che può essere colmato, il desiderio è un vuoto (mancanza) che non si riesce mai a colmare. Chiosa a perfezione il filosofo Silvano Petrosino: «Il soggetto desidera sempre ciò di cui non ha bisogno». Come le stelle, appunto.

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