L’estate di oggi e di ieri

09/08/2024

A leggere i tanti vostri racconti dedicati all’estate sembra che la stagione sia doppia: quella di un tempo, quando si era giovani e spensierati, ricca di ricordi ed emozioni, tra spiagge con mille semplici giochi, amori fugaci, juke-box e altre lontane passioni; e quella presente e viva, che un po’ si trascina e soprattutto si suda, senza un refolo di vento, niente requie nemmeno al tramonto, soprattutto per chi è costretto in città. Insomma, una stagione che a momenti si teme.

E ancora: l’estate inizia il 21 giugno, il giorno più lungo dell’anno, con la notte ai minimi; e da quel dì le ore di luce si accorciano pian piano, al punto che l’estate fin dal primo giorno inizia a declinare. Chissà, magari vien da qui la fregola che prende chi la vive, quel desiderio scomodo che non ti lascia stare: dentro di te sai che l’autunno è alle porte, e subito appresso il suo sodale, il rigoroso inverno. Che per qualcuno si è fatto più simpatico e migliore, visto che di freddo se ne vede sempre meno.

Chissà se è per questa ragione che Bruno Martino scrisse Odio l’estate, canzone del 1960 (le parole sono di Bruno Brighetti). Eccone un assaggio: «Tornerà un altro inverno | cadranno mille petali di rose | la neve coprirà tutte le cose | e il cuore un po’ di pace troverà». Già, l’estate scombina i cuori, mentre il placido inverno tiene a bada sconvolgimenti e amori. A voi rinnoviamo l’invito a raccontar l’estate in 7 parole, come qui d’altronde si conviene.

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