Carcere di Opera, la pizza è servita
Il 7 parole entra in carcere? Certo che sì. Ce lo racconta Patrizia Ferragina, volontaria a Opera.
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Nell’autunno del 2022 navigando in rete ho scoperto l’iniziativa 7 Parole per un racconto, che mi ha subito incuriosito. Mi ci sono cimentata, e poi l’ho proposta ai partecipanti del Gruppo di Lettura del carcere di Opera. Abbiamo così iniziato un viaggio immaginario in luoghi più o meno noti, ma sempre sorprendenti.
In uno dei nostri ultimi incontri abbiamo discusso proprio di questo. Avere un vincolo tematico da rispettare, dicono i miei compagni di lettura, ci permette di non perderci nelle nostre fantasie tanto illimitate quanto talvolta banali, e di focalizzare le nostre emozioni, racchiudendole in poche parole ricche di significato.
Anche temi all’apparenza più ostici hanno ricevuto pronte adesioni. Che dire de La pizza? Solita reazione incredula: che possiamo dire noi, rinchiusi qui da tanto tempo? Mangiare la pizza insieme è convivialità, è improvvisazione, è condividere il tempo con gli amici.
Poi Giuseppe G., lo scrittore – filosofo del gruppo, ha osservato che Pirandello, ospite fisso dei nostri incontri, nella sua poetica dell’umorismo dice che ciò che inizialmente ci fa ridere dopo ci fa sorridere. Così la pizza è diventato riferimento culturale, cibo nazionale, fil rouge tra “dentro” e “fuori”, tutti amano la pizza! E così sono comparse le parole evocative del passato che hanno portato riflessioni storiche, filosofiche, gastronomiche, persino erotiche!
Per lo chef del gruppo, Orazio P., grazie al nome della regina, la pizza è il non plus ultra dei piaceri offerti dalla nostra penisola. Per Giuseppe G. la pizza è diventata metafora dell’altra metà del cielo, del mistero, della passione; secondo l’antropologo Giuseppe L. è l’occasione per accompagnarci in un viaggio per la sua amata isola, la più grande nel Mediterraneo, mentre Lorenzo T, Vito B. e Corrado F., con aria indifferente, stanno prendendo tempo per trovare il loro lato pizzesco.
E giù ricordi di ragazzini scatenati e affamati in cucine che sanno di cibi genuini; sembra impossibile, ma parlare di pizza ha portato in un’aula con le grate alle finestre e il soffitto scrostato una sensazione di leggera follia e un profumo di meravigliosa libertà.
Patrizia Ferragina
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