Tradizionale o ardita? Questo è il dilemma

19/02/2024

Il mondo di chi ama la pizza si divide in due: chi la vuole tradizionale, capace di esaltare gli ingredienti fondamentali, e dunque mal sopporta combinazioni strane; e chi invece adora le miscele ardite, che prevedono sapori esotici e contaminazioni. Da una parte i puristi, chiamiamoli così, dall’altra i novissimi, se possiamo osare tanto. I racconti in arrivo sembrano dar ragione a chi non sopporta pizze troppo elaborate, o con ingredienti che poco hanno a che fare con la tradizione nazionale.
Fatto sta che per dirimere la questione abbiamo chiesto un parere a Robi Amaddeo, titolare del ristorante da Mimmo. Lui ci ha suggerito un bel po’ di spunti: «La pizza che preferisco ha pochi ingredienti, diciamo quattro: oltre alla farina, che meriterebbe un capitolo a parte, il pomodoro è fondamentale e deve essere di grande qualità, altrimenti si deve parlare di focaccia; stesso discorso per la mozzarella, anche se al suo posto può starci un formaggio pregiato; e poi un’alice per dare sapore, ma ci stanno benissimo anche un salume nostrano, un fungo o una verdura di stagione».
Quindi a pizza sei un tradizionalista? gli chiediamo a bruciapelo. «Guarda, da sempre sono convinto che la tradizione è un’innovazione ben riuscita, e che la pizza è proprio come la vita (7 parole), illude e delude. Ho amici coltissimi che mi chiedono la pizza speck e brie e altri che hanno fatto la quinta elementare che sanno riconoscere il grado di affumicatura di una provola».
Va bene, insistiamo, ma sei a favore delle pizze “strane” o no? «Sai cosa dico ai miei figli quando ne combinano una delle loro? “Sei proprio come la pizza all’ananas!” (7 parole anche qui). Insomma, ci siamo capiti… Poi leggendo un importante libro di cucina ho scoperto che tra i 150 piatti iconici nel mondo c’è proprio quella pizza lì. Non ci credevo, ma così è. E adesso che gli dico ai miei figli?».

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Che aspetti, scrivi qualche racconto sulla pizza!

IN COLLABORAZIONE
CON IL RISTORANTE
da Mimmo

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