A tema libero, ma senza la “i”
Nei suoi pirotecnici Esercizi di stile Raymond Queneau riscriveva 99 volte un medesimo racconto secondo molteplici livelli di difficoltà e complicazione. Ad esempio, levando questa o quella vocale: lipogrammi si chiamano questi pezzi di bravura. Ecco è proprio questa la nostra nuova sfida: prova a scrivere dei racconti a tema libero senza mai impiegare la lettera più diffusa nella lingua italiana, ovvero la i. Ecco il lipogramma in i di Queneau nella magistrale traduzione di Umberto Eco:
«Una volta, al tocco, sull’esterno d’un autobus S, ecco che vedo un ometto dal collo troppo lungo, e un cappello dal gallone attorcolato. Esso apostrofa un compagno e afferma che l’altro pesterebbe le sue scarpe a qualunque arresto dell’automotore. Ma stanco dopo tace, e occupa un posto non lontano, e vuoto d’altro occupante. Lo vedo ancora al luogo donde parte qualunque treno, luogo devoto al Santo Lazzaro. È con un sodale che blatera acché quello metta all’opera lo spostamento d’un bottone del suo paltò.»
E se non dovesse bastarti Queneau per risolvere la sfida, sbircia anche I draghi locopei di Ersilia Zamponi. Vedrai quante sorprese!
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Conosco benissimo “I Draghi locopei” di Ersilia Zamponi! …tante esercitazioni fatte fare ai miei alunni di quarta/quinta con grande divertimento/profitto!! Ormai in pensione da diversi anni…mi diverto ancora e continuerò… Grazie di questa opportunità.
Grazie a lei, Michele. In effetti il libro della Zamponi è una miniera inesauribile. Chi le scrive la ricorda come una donna semplice e schiva, ma in classe si accendeva e soprattutto accendeva i ragazzi come raramente mi è capitato di vedere. Forse non è un caso che sia di Omegna, la città che ha dato i natali anche a Gianni Rodari.